FINALMENTE SI E’ FATTA CHIAREZZA: nelle mense scolastiche, ospedaliere e assistenziali, la prescrizione medica per seguire diete che si discostano da quella mediterranea viene richiesta solo a chi ha patologie.

E’ quanto ha affermato oggi, in Commissione XII, il sottosegretario alla #Salute, Sandra Zampa, rispondendo all’interrogazione che ho rivolto al Ministro Roberto Speranza per chiedere di modificare lo schema di decreto che detta le «Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica» approntate dal Ministero della salute dove si afferma che le «diete di esclusione (in cui siano assenti singoli alimenti o interi gruppi alimentari) devono essere fatte unicamente sulla base di indicazioni specifiche ed a seguito di un percorso diagnostico ad hoc, validato e documentato da prescrizione medica» e che «le motivazioni salutistiche o ambientali che portano ad adottare modelli diversi da quello mediterraneo spesso non sussistono».

Un passaggio che, a mio parere, minava la libertà di scegliere una dieta #vegana o #vegetariana in una mensa pubblica.

Il sottosegretario ha, invece, chiarito che: “Le Linee di indirizzo in esame distinguono nettamente i regimi alimentari connessi ad aspetti di natura etica, culturale, religiosa, rispetto alle diete ad esclusione, legate esclusivamente a condizioni patologiche, come le allergie e le intolleranze alimentari. Per queste motivazioni, il percorso diagnostico ad ‘hoc’ non può essere in alcun modo confuso con un regime alimentare vegetariano o vegano”.