Quando ci si affaccia sul mondo della disabilità e ci si impegna per sostenere le persone con disabilità, le loro famiglie, a livello legislativo, è necessaria una visione strutturale e ampia, che possa effettivamente rispondere alle esigenze di chi ha bisogno. Nel contesto attuale è importante tener conto che nell’ultimo anno abbiamo vissuto una pandemia che ha messo a dura prova il nostro Paese su molti fronti e, per rispondere alle diverse criticità di molti dei nostri concittadini e concittadine, il Governo ha dovuto reperire e destinare elevate risorse economiche alle attività e ai lavoratori in difficoltà.


Nell’ultima legge di Bilancio, approvata in Parlamento alla fine di dicembre 2020, abbiamo pensato di destinare un’attenzione particolare ad alcune categorie più fragili, come le madri disoccupate o monoreddito in nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità al 60%. Siamo riusciti con un emendamento a mia prima firma alla Legge di Bilancio 2021 a riconoscere a queste madri un contributo mensile fino a 500 euro nel triennio 2021-2023. Il tetto di spesa per questa misura è di 5 milioni di euro. I criteri per individuare i beneficiari di questa misura, le modalità di presentazione delle domande, così come eventuali dettagli sui limiti reddituali e i requisiti saranno contenuti in un successivo decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La norma, precisamente il comma 366 della Legge di Bilancio, fa riferimento a tutti i figli con disabilità a carico, senza distinguere tra minori e non.

In riferimento al riconoscimento della condizione di disabilità, non esistono differenze tra minori e adulti nella modalità della presentazione delle domande e nella documentazione sanitaria, esistono invece delle differenze per i criteri di valutazione e di riconoscimento del beneficio.

Per i minori si valutano le condizioni in relazione alle attività che dovrebbero compiere per la loro età (studio, sport, relazioni, ecc.) e il requisito minimo è essere affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche, sia di natura fisica che psichica ed intellettiva che comportino in linea di massima le seguenti condizioni:

• difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età o con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze 500, 1000, 2000 hertz;
• impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
• necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita.

Per i minori, infatti, l’invalidità non viene indicata in percentuali (fatta eccezione per i minori di età superiore ai 15 anni, ma solo per l’iscrizione alle liste di collocamento mirato se superano il 45% di invalidità civile). Proprio per questo, la disposizione contenuta in Legge di Bilancio, non fa riferimento ai figli minori con disabilità ma “a figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%” avendo come obiettivo quello di rivolgersi a un’ampia platea in cui senz’altro vengono ricompresi i minori con invalidità riconosciuta secondo i parametri appena indicati.

A nostro parere, si tratta di una norma di buon senso che può raggiungere molte persone in effettiva difficoltà. Occorre, inoltre, fare un’ulteriore precisazione: questa norma nulla ha che vedere con il tema dei Caregiver familiari.
Sappiamo che ci sono migliaia di persone, in Italia, che ogni giorno, tra le mura domestiche, assistono un loro familiare gravemente malato non autosufficiente o con disabilità.

L’attenzione del Movimento 5 Stelle per queste persone è sempre stata elevata, soprattutto per raggiungere l’obiettivo di riconoscere questa figura e dare adeguato sostegno. Proprio per questo, nella Manovra 2021, è stato istituito un Fondo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di 25 milioni per gli anni 2021, 2022 e 2023, incrementato di ulteriori 5 milioni con un emendamento approvato in Commissione Bilancio, per interventi legislativi a favore del riconoscimento della figura del Caregiver Familiare. Si tratta di un importante passo in avanti nel percorso di tutele che stiamo perseguendo e che ci porterà ad approvare il Disegno di Legge della collega Simona Nocerino, Portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle, in discussione in Commissione Lavoro pubblico e privato e previdenza sociale al Senato.
Il nostro impegno, comunque, non si ferma qui. Sul tema del caregiver e a tutela delle persone con disabilità, abbiamo inserito in ogni provvedimento impegni al governo affinché si prosegua verso l’obiettivo di garantire loro l’autonomia personale e la vita indipendente.

Su questo noi stiamo continuando a lavorare e, soprattutto, a crederci.